Radicazione Cannabis al TOP con il “Metodo elepot®”

 

Come forse già saprai da qualche tempo è possibile produrre, anche in Italia, piantine di cannabis a bassissimo valore di alcaloide THC, detta cannabis light.

Questo costituisce una grande opportunità per tutto il settore agricolo, ma anche per il florovivaismo e anche per tutti gli appassionati di giardinaggio.

Se tu appartieni a una di queste categorie non puoi non conoscere quello che di seguito ti sto rivelando.

Probabilmente non saprai che molti materiali usati per la produzione di giovani piante o talee di cannabis sono di origine sintetica, alcuni tanto tossici da richiedere, delle volte, smaltimento come rifiuti speciali, si tratta di spugne o resine tipo “grodan” o anche di materiali organici come la torba o la fibra di cocco tenuti insieme (legati) con resine chimiche di origine segreta e ancora di più dalle sconosciute capacità di rilasciare sostanze tossiche per tutta la vita della pianta, visto che si trovano alla base della stessa e vi permangono per tutto il ciclo produttivo.

A questo punto se hai già scoperto le molteplici proprietà della canapa e vuoi ottimizzare la sua coltivazione, e anche il tuo reddito, non importa che tu sia un privato o una azienda agricola, quello che ti serve è il miglior materiale per produrre cannabis, ripeto, materiale naturale e non sintetico e che non rilasci possibili sostanze nocive e che a fine coltura possa essere usato come concime (ammendante) per il tuo orto o per le fioriere del tuo balcone.

In molti credono che la cannabis light sia una pianta semplice da coltivare ma in pochi conoscono tutte le operazioni necessarie per ottenere radici forti in tempi brevi, piante vigorose e alta sostanza secca nelle infiorescenze.
Da tecnico ti svelo che avere radici forti e di conseguenza alto vigore delle piante garantisce che le stesse mantengano i valori di THC come dalla loro genetica, cioè bassi (entro i limiti legali) e quindi risponda ai requisiti di cannabis light.

Se stai leggendo questo articolo probabilmente anche tu sei tentato di produrre piantine o ci hai già provato.

Ti sarai trovato a scegliere materiali vari offerti sui vari siti e avrai, come me, provato le molteplici soluzioni disponibili sia per coltivazione indoor che outdoor: spugne, plug, dischetti da mettere a bagno la sera sperando che la mattina dopo abbiano il volume adatto per poterli utilizzare, tante altre cose dai nomi strani.
Dalla mia esperienza di vivaista ho notato che tutti questi materiali tendono o a rimanere troppo bagnati, sviluppando malattie o piante filate con radici molto deboli che possono dargli quindi poco vigore e quindi a rischio di THC alto.

Oppure si asciugano velocemente e se accidentalmente si disidratano completamente diventa impossibile bagnarli nuovamente, perdendo così l’intera produzione.
Inoltre le zollette ottenute con leganti chimici tendono a sgretolarsi lasciando la giovane pianta praticamente a radice nuda.
Per risolvere tutte queste problematiche ho provato ad utilizzare il mio “Metodo elepot®” metodo specifico per la radicazione delle piante mediterranee e fare con questo dei test sia di semina che di taleaggio di cannabis light.

Ho riscontrato che con il Metodo elepot®, la canapa cresce più vigorosa perché le talee radicano più rapidamente e in maggiore quantità, e soprattutto in maniera naturale.
Attualmente è il metodo usato dai principali produttori professionali.

Cercherò in maniera semplice di spiegarti come ciò è reso possibile e quale è il percorso da seguire per avere risultati di eccellenza.
Il segreto per ottenere giovani piante di alta qualità, sia da seme che da talea, è nella gestione della giusta umidità.

Come sicuramente saprai la riproduzione per talea rispetto a quella da seme risulta sì più complicata ma anche più economica, inoltre presenta il vantaggio di moltiplicare, creando dei veri cloni, piante madri selezionate e testate, quindi con caratteristiche certificate anche in termini di contenuto di CBD.
Sia che tu voglia produrre piante da seme che da talea, avrai già capito che devi porre particolare attenzione alle caratteristiche dei materiali che utilizzi, in quanto la maggior parte dei substrati in commercio trattengono troppa acqua e creano problemi di marciume al colletto e anche sviluppo di malattie fungine tipo botrite.

Il Metodo elepot® utilizza substrati che hanno una alta velocita nell’assorbire l’acqua, ma una volta giunti alla bagnatura ideale per la radicazione smettono di assorbirne mantenendo anche una quantità di aria ottimale per una buona radicazione.
Importante per una buona riuscita della radicazione, ma anche per la germinazione dei semi (peraltro molto costosi) è la buona qualità di provenienza del materiale vegetale.

Tralasciando la qualità dei semi che deve seguire delle caratteristiche definite dalla legge (quindi l’eventuale non rispetto delle stesse costituisce reato), voglio porre l’attenzione sulla produzione, raccolta e radicazione delle talee.

La cannabis si riproduce per talea definita “erbacea”; la si ottiene raccogliendo nelle ore più fresche della giornata la parte apicale dalla pianta, parte costituita in genere da 3-4 internodi e 2-3 foglie ben sviluppate e una all’apice in via di distensione, la lunghezza totale non deve superare i 10 cm.
È dimostrato che più la talea è compatta e robusta migliore, ma anche più veloce, è la radicazione.

Una volta raccolta la talea va ripulita alla base eliminando l’ultima foglia e avendo cura se possibile di eseguire con una lama molto affilata il taglio poco al di sotto dell’ultimo nodo, dopo di che, mantenendola sempre bagnata, va passata la base alla radicante (io preferisco quello in polvere) per massimo 1,5 cm e inserito nel substrato di radicazione (nel caso di materiali molto compatti come il nostro metodo Elepot® è preferibile fare prima un piccolo foro).
Riporre subito in serra di radicazione, cioè un ambiente in cui sia possibile mantenere il substrato, ma soprattutto le foglie bagnate durante le ore più calde, evitando di farle appassire in maniera irreversibile.

Nelle giuste condizioni di luce, umidità, e temperatura, dopo 9-10 giorni appariranno le prime radici e dopo circa due settimane saranno abbondanti e permetteranno alla nostra talea ormai diventata pianta di vivere autonomamente.

Ho tralasciato volutamente gli aspetti relativi alla luce e alla coltivazione sia delle piante di cannabis, ma anche delle piante madri utilizzate per la produzione delle talee, che data la vastità dell’argomento sarà trattata in un prossimo articolo.

Quindi in conclusione anche per la Cannabis vale la regola del metodo Elepot:

“Radici più forti in meno tempo”

Buona radiazione a tutti

Dott. Vittorio Capitano, creatore del metodo ELEPOT